Tokyo 2020, Francesco Bettella apre le danze: primo bronzo per l'Italia

Dopo il 6° e 7° posto nella finale dei 400 stile libero S9 di Simone Barlaam (Polha Varese) e Federico Morlacchi (Fiamme Azzurre/Polha Varese) chiusa rispettivamente con il crono di 4’22”40 e 4’24”75, è il momento dell'unica finale diretta di questo day 1.

Francesco Bettella (GS Fiamme Oro/Civitas Vitae Sport Education) apre le danze al Tokyo Aquatics Centre.

Dopo la doppietta paralimpica a Rio 2016, dove il padovano intascò due argenti rispettivamente nei 50 e 100 dorso S1, la storia si ripete e Bettella torna a vincere. Il Sol levante illumina il petto di Francesco con una bellissima quanto sofferta medaglia di bronzo nei 100 dorso S1. L'ingegnere chiude la finale diretta con un crono di 2'32"08, davanti a lui l'Israeliano Shalabi (2'28"04) seguito dall'ucraino Kol (2'28"29).

“ E’ un’emozione diversa rispetto a Rio. Quella fu la mia prima medaglia paralimpica con il pubblico, però anche qui, dopo questi 5 anni così difficili è una grande soddisfazione. Non ti nascondo che sognavo un altro colore della medaglia, ma il bronzo va bene lo stesso. Nell’ultimo mese ho avuto dei problemi alla spalla, per cui sono contento così”. Parliamo della Nazionale, 29 azzurri convocati. “Siamo Campioni del Mondo (Londra 2019), Campioni Europei (Funchal 2021), quindi siamo  noi la Squadra da battere, indubbiamente c’è tanta aspettativa e altrettanta responsabilità, però il gruppo è molto forte e giovane, c’è un buon mix tra giovani ed esperti per cui faremo sicuramente bene”.

Quanto invece la pandemia ha impattato la tua preparazione in questo ultimo anno e mezzo.

“ Nei mesi della primavera dell’anno scorso siamo stati fermi oltre tre mesi, un periodo abbastanza lungo diciamo, in inverno io ho avuto la fortuna di prepararmi nella mia piscina, il Padova nuoto che ringrazio, di allenarmi, questa medaglia è dedicata anche a loro”.

Cosa significa questa medaglia? "Significa molte cose, in primis le emozioni. Le fortissime emozioni che mi dà il nuoto, in generale tutto lo Sport Paralimpico. Sognare è fondamentale nella vita, così come crederci e far di tutto per realizzare il sogno che ognuno di noi nutre dentro. Ho altri sogni nel cassetto e aspettative, ma se ne riparla a settembre. Adesso sono qui e mi sto godendo al massimo questa Paralimpiade, poichè sarà l'ultima, visto che a Parigi le mie gare non ci saranno. Respirerò appieno ogni momento qui a Tokyo che conserverò per tutta la vita".

Dopo il bronzo di Bettella, torna qualche nuvola a disturbare i festeggiamenti italiani.

QUARTO POSTO PER EFREM MORELLI.

Brucia a tutti questo quarto posto con un retrogusto amaro in bocca.

"Sapevo che potevo vincere, mi sono mancati gli ultimi quindici metri. So di aver fatto un ottimo stacco iniziale, ma poi mi sono perso. Quest’anno ho faticato molto, non ho mai nuotato meglio di questi tempi, sentivo di far bene, ma invece è andata così".

Dieci centesimi. Per solo una manciata di centesimi il capitano Efrem Morelli vede sfuggire via dalle sue mani un sogno, la medaglia di bronzo nella gara del cuore, i 50 rana SB3  (49"42) quella con cui aveva trionfato ai Giochi di Rio nel 2016. Conquista l'oro il ceco Zhdanov (46"49), seguito dallo spagnolo  Luque (49"08) e dal padrone di casa, il giapponese Suzuki (49"32).

SESTO POSTO ANGELA PROCIDA.

" Sono soddisfatta intanto di essere qui a Tokyo. Questa finale non è andata come volevo, ho la consapevolezza che non esiste solo una gara, ma altre per cui non è questo il tempo di demoralizzarsi o peggio ancora demotivarsi. Mi sono preparata bene pur sapendo che sarebbe stata molto difficile - dice la Procida - ma non impossibile. Non bisogna farsi abbatter mai da nulla e da nessuno. Vorrei dire grazie alla mia mamma e alla mia zia che sono sempre pronte a spalleggiarmi e supportarmi. La Famiglia è tutto nella vita ed io sono fortunata ad averle".

Tenacia, forza e determinazione. Le caratteristiche che contraddistinguono la partenopea Angela Procida. L'azzurra tesserata per le Fiamme Oro e per il Centro Sportivo Portici, nella finale dei 100 dorso S2 ferma il crono a 2'43"58 piazzandosi solo al 6°posto. Conquistano il podio: Singapore, Giappone e Messico rispettivamente con Yip Pin Xiu (2'16"61), seguita da Yamada (2'26"18) e da Ramirez (2'36"54).

QUARTO POSTO STEFANO RAIMONDI.

"Le sensazioni sono state contrastanti e contraddittorie fin dalle qualificazioni. Pensavo di stare meglio, ma il tempo 23”74, non era di sicuro quello che mi aspettavo. Stamattina nuotando ho sofferto come fosse stata una gara dei 100 anzichè dei 50. Spero di riuscire a riposare e di rifarmi domani nei 100 rana. Non nego - dice Raimondi - che aprire in bellezza starebbe stato il massimo, ma purtroppo non è andata così".

Legno per Stefano Raimondi (GS Fiamme Oro/Verona Swimming Team) nella finale dei 50 stile libero S10. L'azzurro chiude a 23"74 tempo che non gli permette di agguantarsi il bronzo. Medaglia che va invece al collo del brasiliano Melo Rodrigues (23"50), argento all'ucraino con Krypak (23"33) e oro all'australiano Crothers (23"21).

QUARTO POSTO ALESSIA SCORTECHINI.

Ad un passo dal sogno. Alessia Scortechini (C.C.Aniene) nella finale dei 50 stile libero S10 ferma il crono su 28”26, tempo che le fa siglare il nuovo Record Italiano Assoluto, ma che per soli 15 centesimi non le consente di salire sul podio giapponese.

“Sono soddisfatta del mio tempo e del record realizzato – dice Alessia con voce molto emozionata e qualche lacrima che le riga il viso – ho lavorato sodo ed i risultati si sono visti. Certo, fermarsi ad un passo dal sogno di sicuro dà amarezza, ma ho dato tutta me stessa, e non ho nulla da ridire. Adesso penso alle prossime gare, siamo solo al primo giorno”.

La medaglia più preziosa va alla ceca Gontar (27"38), seguita dall'olandese Zi Jderveld (27"42) e dalla canadese Rivard (28"11).