Il consigliere federale Monica Boggioni: "Il futuro della Finp lo vedo roseo e in continua crescita"

“Nella vita ti diranno che non ce la farai, tu girati e rispondi: guarda come si fa”. Questo è il leitmotiv di Monica Boggioni, 25enne, tre volte medaglia di bronzo ai giochi di Tokyo 2020 nei 100, 200 stile libero e 200 misti e consigliere federale Finp.

Facciamo un bilancio dal 2020 ad oggi. Quanto è cambiata la Finp? Quali aspetti hai approfondito?

“In questi anni la Federazione ha vissuto tanti momenti indimenticabili, ricchi di emozioni e traguardi importanti. Con le Paralimpiadi del 2021, ci siamo riusciti a confermare a grandi livelli, portando a casa il maggior numero di medaglie come Federazione. Con i Mondiali di Madeira del 2022, la Nazionale italiana è riuscita a confermarsi Campione del Mondo dopo l’impresa del 2019.

Adesso come Nazionale ci stiamo preparando per i Mondiali di Manchester, dove aldilà degli obiettivi individuali, c’è sicuramente la voglia di fare il meglio come squadra e portare il più in alto possibile la bandiera azzurra. Se devo fare un bilancio complessivo di questi anni è senz’altro che positivo. La Federazione è cresciuta e continuerà a crescere anche in ottica delle Paralimpiadi di Parigi 2024.
Questo perché si è voluto investire molto su quella che è la base della Nazionale: dalle Academy agli Open Day. È stato fatto un lavoro certosino anche da parte dello staff tecnico proprio per iniziare ad individuare quelli che sono i giovani talenti del futuro.

Inoltre, assieme al mio compagno di Nazionale Francesco Bettella, abbiamo cercato di avere un rapporto costante con lo staff tecnico e il CT Riccardo Vernale – a cui spetta sempre la decisione finale – per cercare di pianificare tutto secondo le esigenze di noi atleti per avere una programmazione tale che ci consenta di raggiungere i migliori risultati possibili. Essere rappresentanti – atleti di una Nazionale così importante, assieme a Francesco Bettella, ci consente di vivere in prima persona quelle che sono le necessità e le richieste di cui abbiamo bisogno. Riuscire ad avere un contatto diretto con lo staff tecnico può portare sicuramente a dei miglioramenti sotto tutti i punti di vista.

Abbiamo avuto anche l’opportunità di vivere grandi emozioni con la World Series di Lignano Sabbiadoro – tra cui uno dei protagonisti alla realizzazione dell’evento è stato proprio Francesco Bettella – che ha prodotto un grande risultato a livello mediatico e che ha rappresentato uno step importante in vista del Mondiale".

Quali sono i tuoi prossimi progetti all'interno della Finp?

Se penso ai progetti futuri all’interno della FINP, il primo pensiero va senza dubbio ai Mondiali di Manchester che avranno luogo dal 31 luglio al 6 agosto. Il passo successivo – come detto in precedenza – saranno le Paralimpiadi di Parigi del 2024, che saranno di fondamentale importanza per l’intero movimento. Sarà necessario rivolgere la giusta attenzione verso tutti gli eventi di base promossi dalla Federazione perché dobbiamo investire sempre di più sui futuri talenti che devono crescere per alimentare il movimento post Parigi. Il lavoro da fare sarà tanto, dobbiamo essere tutti bravi a canalizzare al meglio le risorse in modo da riuscire a incentivare sempre di più i giovani, lavorando in stretta sinergia con le società e i tecnici, per essere in grado di dare loro gli strumenti adatti a far crescere al meglio tutti gli atleti vicini al mondo del nuoto paralimpico”.

Cosa vedi nel futuro della Finp?

" Il futuro della FINP lo vedo roseo e in continua crescita. Mi auguro possa essere un futuro dove ci sia sempre più unione tra quello che è il nuoto paralimpico e il nuoto olimpico, e quindi tra la FINP e la FIN. Questo perché dopo i risultati che abbiamo raggiunto e la crescita socio-culturale che stiamo vivendo in questi anni, mi immagino ci possa essere la possibilità di un’unione tra queste due federazioni. Il nuoto è uno solo e gli obiettivi sono comuni. È chiaro poi che bisognerà salvaguardare i valori e le peculiarità del nuoto paralimpico che riescono a renderlo unico. Proprio per questo ritengo sia molto importante la formazione dei tecnici – anche FIN – perché possano mettere sul campo le abilità di una programmazione tecnica anche per noi atleti paralimpici, con l’obiettivo di migliorare le prestazioni e mostrare le tecniche per adattare al meglio la nuotata di un’atleta con disabilità.

Non vedo quindi la mission delle due federazioni tanto distanti tra loro e mi auguro in futuro di vederle sempre più vicine tra loro, a favore di una crescita del nuoto italiano in generale. Italia è sempre Italia e noi del nuoto italiano dobbiamo essere tutti una grande famiglia”.