Prima Antonio Fantin con il libro Punto. A capo, poi Simone Barlaam con i suoi fumetti, oggi invece, nella giornata conclusiva di questa tre giorni dedicata all'inclusione, sarà la volta di Giulia Terzi, Stefano Raimondi e di Marco Dolfin con il suo Iron Mark.
Marco Dolfin (Torino, 1981), laureato in Medicina e chirurgia all'Università di Torino nel 2005, si specializza in ortopedia e traumatologia. Dopo l’incidente del 2011 si avvicina al nuoto paralimpico. Con la Nazionale Italiana ha preso parte ai Giochi Paralimpici di Rio 2016, piazzandosi quarto nei 100 rana. In carriera ha vinto un bronzo agli Europei di Funchal del 2016 e un argento a quelli di Dublino del 2018 nei 100 rana. Oggi alle ore 15.00 sul palco del Festival della Cultura Paralimpica assieme al fratello, il giornalista Alberto Dolfin, parlerà del suo libro “Iron Mark. Le corsie di Marco Dolfin: chirurgo e nuotatore”.
“Quando è nata l’idea di scrivere questo libro, mi aspettavo fosse più semplice raccontare una persona che conosco da quando sono nato - ha dichiarato Alberto Dolfin. Invece, mese dopo mese, mi sono accorto che dovevo ancora scoprire tante sfaccettature del carattere di mio fratello e che alcune sfumature della sua vita potevo vederle soltanto grazie alla possibilità di raccontare la sua storia ad altre persone. Mi ha stupito anche come Marco si sia aperto con me come forse non aveva mai fatto - ha continuato Alberto Dolfin -. L’obiettivo di questo libro è cercare di dare un’ispirazione, una spinta in più a tanti ragazzi e ragazze che si trovano ogni giorno ad affrontare quelle che Luca Pancalli - Presidente del Cip, Comitato Italiano Paralimpico - definisce le Paralimpiadi quotidiane".
IL LIBRO
Il chirurgo Marco Dolfin sta andando in ospedale quando un’auto impatta contro la sua moto. In sala operatoria ci arriva, ma come paziente e diagnosi senza speranza, per sempre in carrozzina. Iron Mask non si arrende e sceglie di ripartire. Lui che non può più camminare riprende ad operare le gambe ai suoi pazienti. Riparte anche dalla piscina e diventa atleta paralimpico.
Anche Giulia Terzi e Stefano Raimondi sul palco del prestigioso e risonante Festival.
In due, a Tokyo, 12 medaglie. Giulia Terzi (Milano, 1995), atleta della Nazionale Italiana di nuoto paralimpico, ha preso parte ai Giochi di Tokyo 2020, risultando una delle azzurre più medagliate. In Giappone, ha conquistato due medaglie d’oro, due d’argento e una di bronzo. Nel giugno del 2022, insieme a Simone Barlaam, è stata portabandiera dell’Italia ai Mondiali di Funchal, dove ha vinto l’argento nei 400 metri. Nel 2019, a Londra, ha portato a casa un argento e due bronzi iridati.
Stefano Raimondi (Soave, 1998), nuotatore paralimpico, con le sue sette medaglie vinte (un oro, quattro argenti, due bronzi) è stato l’azzurro più medagliato ai Giochi Paralimpici Estivi Tokyo 2020. Ai Mondiali di Funchal del 2022 ha collezionato sei ori e un argento. A Londra, nel 2019, si è invece aggiudicato tre ori e cinque argenti iridati.