Da giovedì 16 a domenica 19 novembre gli allenatori di nuoto, nuoto artistico, nuoto per salvamento e tuffi si sono radunati a Chianciano Terme per l'annuale convegno di aggiornamento, valido anche per il conseguimento di crediti SNAQ.
I Convegni, dedicati al nuoto, nuoto artistico, nuoto per salvamento e tuffi, rappresentano da sempre una straordinaria opportunità per fare il punto sulla stagione 2022/2023 e per introdurre la nuova stagione, con un focus speciale sui percorsi che ci porteranno ai Giochi di Parigi 2024.
Nel corso della quattro giorni di studio e approfondimento hanno preso parola anche il direttore tecnico Riccardo Vernole e l’allenatore nazionale Finp Matteo Poli con il tema relativo al nuoto paralimpico: “La Ricerca della velocità in ogni condizione”.
Matteo Poli: “Dopo una breve statistica del Mondiale abbiamo mostrato e analizzato tre diverse competizioni: l’atleta cinese senza braccia e primatista mondiale dei 50 stile libero S5 Guo, il 100 stile libero con record del mondo dell’azzurro Antonio Fantin e l’oro di Giulia Ghiretti nei 100 rana. Per ogni atleta abbiamo mostrato la competizione, analizzando nel dettaglio ogni parametro misurabile della gara. Riguardo poi i 100 stile libero di Fantin – prosegue Poli - abbiamo confrontato la prestazione del mondiale di Manchester 2023 con quella del Mondiale di Città del Messico del 2017 esaltando i punti principali di miglioramento. Infine, con l’uso di fotogrammi chiave, abbiamo evidenziato gli adattamenti tecnici utilizzati dai ragazzi utili al raggiungimento del miglioramento prestativo. Esporre questi dati al convegno per allenatori FIN è stata per me di fondamentale importanza, in special modo il poter illustrare come la prestazione si costruisca su piccoli dettagli. Il lavoro di video analisi iniziato in FINP nel 2016 – conclude il tecnico nazionale - mi ha permesso di poter crescere molto professionalmente, valutando e proponendo le migliori soluzioni tecniche ai ragazzi, cercando sempre un riscontro numerico dei risultati. Questo tipo d'approccio con atleti dalle disabilità molto diverse tra loro mi ha permesso di sperimentare e fare ricerca, costruendomi un notevole bagaglio esperienziale che metto in campo (e in acqua) ogni volta che collaboro con società e atleti della nostra federazione e della FIN”.