Si è concluso il Campionato Italiano Giovanile di nuoto paralimpico svoltosi ieri domenica 7 maggio presso La Bastia di Livorno. Un solo giorno di gare, momenti intensi, ricchi di record, soddisfazioni e qualche sfumatura da sistemare.
Abbiamo chiesto a Eleonora Bologna, delegata regionale Finp Toscana e organizzatrice della manifestazione, assieme alla Toscana Disabili Sport, le sue prime impressioni su quanto visto e vissuto ieri.
L’edizione 2023 del Campionato Italiano Giovanile si è svolta per la prima volta nella tua terra, la Toscana. Come è andato l’evento?
“L'evento, anche sulla base dei primi ritorni dei partecipanti, sembra essere andato bene. In considerazione della complessità gestionale (atleti di due federazioni e significativo aumento dei partecipanti con ampia differenza di età e diverso approccio alla manifestazione) e della mancanza di precedenti esperienze di portata nazionale, avendo vissuto l’esperienza anche come associazione organizzatrice non nascondo che ci sono stati diversi momenti di difficoltà con alcuni imprevisti, tutti risolti e che non hanno inficiato nella sostanza la buona riuscita del Campionato. E’ stata sicuramente un’esperienza molto costruttiva e di grande stimolo sia come delegato che come organizzatore; se in futuro dovremmo organizzare altri eventi abbiamo imparato tante cose che ci aiuteranno per una riuscita ancora migliore.
Una considerazione finale sul livello della manifestazione: la crescente partecipazione degli atleti FINP e il continuo miglioramento delle performance registrate rispetto alle precedenti edizioni, potrebbe far valutare un ripensamento del format attuale”.
Nel corso degli ultimi anni, quali sono stati i principali sviluppi e successi nel nuoto paralimpico nella vostra regione, e come avete contribuito alla crescita e all'affermazione di questo sport a livello locale?
“ Sono stata nominata delegata regionale a febbraio dello scorso anno. Sicuramente anche grazie al Campus Nazionale Giovanile “Il FuturOra” svoltosi lo scorso ottobre a Massarosa e alle attività promozionali ad esso collegate, il numero dei giovani atleti in Toscana in questo periodo è aumentato di circa il 40%. Su questa falsa riga ho continuato a promuovere interventi nelle scuole e periodiche visite presso le varie piscine toscane per fare conoscere la nostra realtà e stimolare anche le società FIN, spesso più strutturate per supportare l’agonismo, ad aprirsi al nuoto paralimpico. Quest’ultima attività sembra stia producendo risultati positivi con il tesseramento di una società Fin e l’interesse manifestato da altre importanti realtà a livello regionale che potrebbero concretizzarsi nei prossimi mesi. Ritengo anche importante sottolineare che l’aumento dei praticanti è stato accompagnato da una significativa crescita del livello tecnico medio e delle performance di punta culminata con la recente classificazione internazionale di due giovani atlete che a Lignano Sabbiadoro hanno partecipato alla loro prima World Series.
Come hai affrontato le sfide relative all'inclusione, all'accessibilità e al sostegno per gli atleti paralimpici nel nuoto nella tua Regione e quali iniziative o programmi hai attuato per favorire la partecipazione e la competitività dei nuotatori paralimpici?
“Ho cercato di sensibilizzare le realtà locali partecipando a diverse manifestazioni regionali che si occupano di diffondere l’inclusività nello sport (Strabilianti Livorno, Sport & Salute e curato aspetti di comunicazione (interviste a radio a copertura regionale ed a interviste locali da parte mia e di alcuni atleti). Sul lato del reclutamento di nuovi atleti ho perseguito la collaborazione con i fisioterapisti ANIK (cogliendo l’opportunità dell’accordo nazionale con FINP), con le principali Università toscane e con la Clinica Don Gnocchi per la segnalazione di potenziali interessati.
Ho inoltre avviato una collaborazione importante con la delegazione regionale della FIN con l’inserimento di alcune gare del loro programma annuale aperte alla partecipazione degli atleti paralimpici: la partecipazione regolarmente a gare con normodotati secondo me favorisce sia l'inclusione che la diffusione del Nuoto Paralimpico”.
Quali sono le tue aspettative e obiettivi per il futuro del nuoto paralimpico in Toscana e come intende la tua delegazione regionale collaborare con altre regioni e con la Federazione italiana nuoto paralimpico per promuovere ulteriormente il successo e lo sviluppo di questo sport in Italia?
“Sicuramente ancora molte cose sono da fare, sebbene la percezione del nuoto paralimpico sia molto migliorata. L’obiettivo è sicuramente di rendere più capillare la presenza di istruttori FINP sul territorio con rappresentanti in ogni provincia (a tale scopo ho in programma un corso di formazione per istruttori per il quale ho già acquisito sufficienti manifestazioni di interesse anche nelle aree al momento non presidiate), di sfruttare al massimo le sinergie tra le società affiliate per condividere esperienze e metodi di lavoro comuni che possano aiutare a migliorare il lavoro di tutti e di potenziare la professionalità degli agonisti continuando a perseguire la collaborazione con la FIN regionale. Sarà mia cura anche supportare, per quanto di mia competenza, l’ulteriore crescita delle due giovani atlete (recentemente classificate a livello internazionale) i risultati delle quali sicuramente potranno essere uno stimolo positivo per tutti gli altri giovani toscani. I rapporti con le altre delegazioni regionali e le opportunità messe a disposizione dalla sede centrale (Open Day in primis), rappresenteranno uno stimolo a perseguire nuove forme di promozione del nuoto paralimpico. In conclusione, in qualità di delegato, voglio ricordare anche le potenzialità di sviluppo della pallanuoto paralimpica che nella nostra regione è rappresentata da due società che si stanno ben comportando nel campionato nazionale e che svolgono una importante azione di sviluppo della specialità con potenziali importanti sinergie con il nuoto”.